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In breve
FieldView è la piattaforma per l'agricoltura di precisione di Bayer che supporta i cerealicoltori in ogni fase del ciclo colturale: dalla semina alla concimazione, fino alla raccolta.
L'annata scorsa non è stata delle migliori, ma Alessio Giovagnoli non si scoraggia e sta già pianificando le semine autunnali. Il 2023 è stato un anno particolare, caratterizzato da un inverno avaro di piogge e da una primavera che ha inondato i campi di acqua. I raccolti ne hanno risentito, ma grazie alle informazioni fornite da FieldView Alessio ed il fratello Daniele hanno gestito al meglio i campi.
I fratelli Giovagnoli sono titolari di una azienda agricola in provincia di Perugia, Tenute Giovagnoli, di circa 500 ettari. “Produciamo soprattutto grano e poi colture da rinnovo, come leguminose e girasole. Abbiamo anche 70 ettari di vigneto e qualche ettaro di oliveto. Inoltre siamo titolari della Gioter, un'azienda di contoterzismo attraverso la quale lavoriamo ogni anno altri 2.000 ettari, soprattutto a cereali, ma non solo”, ci racconta Alessio, che in questo periodo è intento a pianificare le imminenti semine.
Con così tanti ettari da gestire, per Alessio era indispensabile avere uno strumento digitale di supporto.
All'inizio abbiamo provato diverse soluzioni, ma nessuna ci ha soddisfatto. Da quando invece usiamo FieldView abbiamo svoltato”
Alessio Giovagnoli - Azienda Agricola Tenute GiovagnoliFieldView è la piattaforma sviluppata da Bayer per l'agricoltura di precisione. Partendo dai dati di produzione, registrati dalle mietitrebbie, e dalle foto satellitari, il software è in grado di assistere l'agricoltore nella creazione di mappe per la semina e la concimazione a rateo variabile. Inoltre, le informazioni provenienti dai satelliti consentono un monitoraggio costante della vegetazione, in modo da non avere sorprese.
“Noi abbiamo cinque mietitrebbie in azienda e su tre di esse abbiamo installato FieldView Drive, lo strumento che ci permette di scaricare velocemente i dati del raccolto sul pc o il tablet aziendali”, ci racconta Alessio. “I dati di produzione, elaborati automaticamente dal software, ci consegnano le mappe di produzione, grazie alle quali possiamo individuare le aree di campo che hanno performato meglio e quelle che invece non sono andate bene”.
Dalle mappe di produzione è già possibile farsi delle domande, per capire le ragioni per cui alcune zone non hanno raggiunto buoni standard produttivi. “A completare questa panoramica ci pensano le mappe di vegetazione, che misurano in maniera costante la vigoria della coltura in campo. Mettendo insieme queste due informazioni procediamo con la creazione delle mappe di prescrizione per la concimazione a rateo variabile”.
Le mappe generate da Alessio vengono poi caricate sullo spandiconcime e la distribuzione dei fertilizzanti avviene in maniera differenziata: dosi maggiori dove la coltura è più sofferente, minori invece dove la vigoria è sostenuta. “Solitamente variamo di un 10-20% la dose di concime. Con questo approccio ci siamo accorti che a fine stagione abbiamo un miglior rapporto tra input produttivo e granella raccolta”.
Questo significa che i campi hanno prodotto di più. Alessio inoltre sottolinea:
Con le mappe disponibili su FieldView è poi possibile effettuare, ad inizio stagione, anche le mappe di semina, andando cioè a variare la quantità di seme distribuita per ettaro. Nelle aree in cui si è prodotto poco a causa di uno scarso accestimento, ad esempio, è possibile aumentare la dose di seme, in modo da sostenere la produzione. In questo modo, a fine stagione, a fronte di un piccolo incremento della semente utilizzata, si ha un interessante aumento delle rese.
Infine il sistema, tenendo traccia delle varietà di sementi utilizzate nei vari appezzamenti e delle strategie di concimazione e difesa, è anche in grado di fornire tutti i dati necessari all'operatore per mettere a confronto le performance di varietà differenti, oppure diverse strategie di concimazione o di difesa.
“Di sistemi ne abbiamo provati diversi nel corso degli anni, ma nessuno è stato così semplice da utilizzare come FieldView”, ci tiene a precisare Alessio. “Fin dall'inizio ci siamo accorti di quanto fosse facile scaricare i dati dalle mietitrebbie grazie al Drive. E poi anche la creazione delle mappe è davvero intuitiva per chiunque sappia usare un tablet”.
Alessio utilizza il software su tutti gli ettari della sua azienda, ma fornisce i dati anche ai tanti agricoltori suoi clienti che ne fanno richiesta.
Se compariamo i costi di abbonamento con le ricadute positive che abbiamo avuto su produzioni e risparmio degli input posso dire con sicurezza che il gioco vale la candela. Per questo consiglio FieldView a tutti i miei colleghi cerealicoltori.”