Colpo di fuoco batterico, meli al sicuro… naturalmente

Erwinia amylovora è un batterio proveniente dal Nord America segnalato in Italia per la prima volta nel 1992. È in grado di svilupparsi a danno di tutte le specie appartenenti alla famiglia delle rosaceae, come ad esempio il melo, il pero o il nespolo.

Quando le temperature ambientali sono superiori a 10° C, questo microrganismo si moltiplica e trasudando dai cancri presenti sulle piante infette può essere trasportato su altri potenziali ospiti grazie all’azione di vento e pioggia, nonché in seguito all'attività degli insetti pronubi o dell'agricoltore, che attraverso gli strumenti di potatura può diffondere il contagio.

Una volta penetrato all’interno del melo il batterio si moltiplica causando squilibri biologici e fisiologici che portano velocemente al disseccamento della pianta. Da qui il nome di "colpo di fuoco batterico", in quanto gli alberi sembrano essere stati bruciati.

Dopo il contagio il batterio non può essere eradicato e dunque l’unica vera arma di difesa è la prevenzione. Occorre proteggere le piante in alcuni momenti cruciali, come ad esempio la fioritura, in quanto il microrganismo può penetrare nei meli proprio attraverso i fiori, oppure dopo eventi atmosferici violenti, come le grandinate, in quanto le ferite causate dal ghiaccio sono una semplice via d’accesso. Infine è necessario monitorare attentamente i frutteti e le piante ospiti presenti nei dintorni, eliminando celermente quelle infette.

Serenade Aso: un alleato unico, con tantissimi vantaggi

Serenade Aso è un agrofarmaco di origine biologica a base di Bacillus subtilis, ceppo QST 713, caratterizzato da spiccata attività battericida che può difendere efficacemente le piante di melo dal colpo di fuoco batterico.

Il prodotto agisce attraverso tre differenti meccanismi d’azione. Da un lato contiene sostanze battericide (Bacilysin, Difficidin e Macrolattina) che sono in grado di devitalizzare gli esemplari di E. amylovora e di impedirne quindi la moltiplicazione all’interno delle piante. Dall’altro le spore di B. subtilis formano una barriera fisica protettiva intorno al melo, impedendo quindi ai microrganismi patogeni di insediarsi. Prove condotte dall'Università di Bologna hanno certificato proprio la capacità del bacillo di colonizzare i fiori per un lungo periodo. Infine la presenza di acido salicilico e jasmonico inducono nelle piante una resistenza sistemica acquisita e indotta che facilitano la difesa nei confronti del batterio.