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In breve
Negli areali vocati alla cerealicoltura la gestione delle popolazioni di loietto, avena e papavero rappresentano un ostacolo cruciale alla buona riuscita del diserbo. Per gestirle al meglio occorre una strategia di gestione integrata basata su prodotti efficaci.
La resistenza di una malerba è data dalla sua capacità di sopravvivere alla dose di erbicida normalmente impiegata per il suo controllo. Questo significa che alcuni individui, in maniera naturale, sono in grado di resistere al trattamento con un determinato erbicida e se non vengono controllati in altra maniera si riproducono e formano una popolazione ampia e dotata di resistenza.
A favorire l'insediamento di popolazioni resistenti sono alcune pratiche diffuse, come la monosuccessione, l’uso ripetuto di erbicidi con lo stesso meccanismo d'azione (MdA), mancata osservazione delle indicazioni d'etichetta, trattamenti tardivi o effettuati in maniera scorretta.
Nella coltura del frumento la presenza di popolazioni resistenti ad uno o più meccanismi d'azione è pericolosamente frequente. Secondo i dati del GIRE (Gruppo Italiano Resistenza Erbicidi) la resistenza riguarda papavero, senape, avena, alopecuro, falaride e loietto. Sono tuttavia il papavero, l'avena e il loietto a dare le maggiori preoccupazioni a causa della loro diffusione e della tendenza ad accumulare resistenze.
Il papavero (Papaver rhoeas) ha sviluppato resistenze, singole o multiple, agli inibitori dell'ALS, in particolare alle solfoniluree, agli ormonici e al 2,4-D. Popolazioni resistenti sono presenti in Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia, Veneto, Lombardia, Piemonte e Umbria.
L'avena (Avena sterilis) ha sviluppato resistenze, singole o multiple, agli erbicidi inibitori dell'ACCasi e dell'ALS. Popolazioni resistenti sono diffuse in Basilicata, Puglia e Sicilia e in maniera minore in Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Lazio.
Il loietto (Lolium spp.) ha sviluppato resistenze, singole o multiple, agli inibitori dell'ACCasi e dell'ALS. Popolazioni resistenti sono presenti in Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Puglia e Sardegna.
• Nel caso di popolazioni resistenti si può effettuare un'aratura profonda per interrare i semi e attendere che perdano vitalità.
Nel caso di loietto e avena il seme muore dopo 3-4 anni (periodo durante il quale non si dovrà ripetere l’aratura profonda).
La pratica non è invece consigliata con il papavero, che ha semi con vitalità di anche 10 anni;
• Usare seme certificato, puro e ad alta vigoria, in modo da vincere la competizione con le infestanti;
• Usare gli erbicidi in maniera corretta, rispettando le dosi di etichetta e utilizzando attrezzature funzionanti e ben tarate;
• Utilizzare erbicidi aventi differenti meccanismi d'azione (due sostanze attive differenti possono avere lo stesso MdA).
Per gestire tramite il diserbo chimico le popolazioni di papavero, avena e loietto resistenti è necessario ricorrere ad erbicidi aventi differente MdA rispetto a quello che interessa la resistenza. Zodiac DFF, a base di diflufenican e clortoluron, offre un controllo ottimale di graminacee e dicotiledoni.
Diflufenican è un antidicotiledonare ad ampio spettro, dotato di un'azione secondaria contro le graminacee.
Clortoluron è invece un erbicida residuale efficace sia contro le graminacee che le dicotiledoni, in grado di contrastare le resistenze agli erbicidi solfonilureici di post-emergenza.
La miscela è un valido strumento di controllo verso il loietto, l'avena e il papavero oltre alle altre infestanti tipiche dei campi di frumento.
Zodiac DFF può essere impiegato in pre-emergenza, avendo cura di aver preparato adeguatamente il letto di semina e di aver coperto correttamente il seme. Oppure in post-emergenza precoce, contro infestanti dicotiledoni tra lo stadio di una foglia e lo stadio di rosetta di 5 cm, avena e falaride tra lo stadio di una e due foglie e altre infestanti graminacee tra lo stadio di una foglia e l’inizio dell’accestimento.
Tuttavia, l'impiego di Zodiac DFF è consigliato soprattutto nei trattamenti di pre-emergenza. In questo caso infatti l'agricoltore decide liberamente il momento migliore per seminare e quindi per diserbare. Vale sempre il detto 'se posso seminare posso diserbare'.
Nel trattamento di post-emergenza invece la finestra di intervento è estremamente stretta, in tutto una decina di giorni, e fenomeni temporaleschi o ritardi aziendali possono compromettere la buona riuscita dell'intervento.
Per avere il controllo migliore il post-emergenza precoce deve infatti essere effettuato quando le infestanti sono non oltre le 3-4 foglie vere, altrimenti l'efficacia decresce, soprattutto se il loietto è già in fase di accestimento. Mentre sull'avena la validità del trattamento è legata alle precipitazioni e periodi secchi ne potrebbero limitare l'efficacia.
Zodiac DFF, da impiegare alla dose di etichetta di 3,5-4,5 L/ha, è dunque un erbicida utile sia per controllare le popolazioni resistenti, sia come prodotto chiave in programmi di gestione integrata delle malerbe.