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Flavescenza dorata, mai abbassare la guardia contro la cicalina della vite più pericolosa

Negli ultimi anni sono aumentate le conoscenze riguardo a Scaphoideus titanus, la cicalina vettore della flavescenza dorata. Un insetto che oggi sappiamo può infettarsi anche da adulto e trasmettere questa patologia in pochi giorni, e che persiste in vigneto anche fino ad ottobre inoltrato

In breve
Le nuove conoscenze sullo scafoideo devono portare ad un ripensamento della strategia di difesa della vite. Si rendono dunque necessari anche trattamenti tardivi e diventa importante l'uso degli insetticidi sistemici che sono in grado di proteggere le piante più a lungo.

Il problema

La flavescenza dorata è una fitopatia causata da fitoplasmi del gruppo 16SrV che arreca seri danni alle produzioni in vigna. Comparsa in Italia nella metà degli anni '90, questa malattia è oggi distribuita a macchia di leopardo in tutta la Penisola ed è trasmessa da Scaphoideus titanus, una cicalina di origine nord-americana che compie una sola generazione all'anno e sverna come uovo sulla vite. Attraverso il suo apparato pungente-succhiante questo insetto si nutre della linfa della pianta e funge da vettore per il fitoplasma.

La flavescenza dorata è una malattia da quarantena che prevede la lotta obbligata al suo vettore. Tradizionalmente questa avviene con due trattamenti insetticidi posizionati nella seconda metà di giugno e a fine luglio. Il primo trattamento ha l’obiettivo di intercettare le prime neanidi impedendogli di diventare adulte, stadio nel quale possono fungere da vettore per il fitoplasma; il secondo quello di eliminare le neanidi a comparsa più tardiva e i primi adulti  autoctoni o migrati dai vigneti circostanti (la vite è praticamente l’unica pianta ospite importante dell’insetto).

Le nuove conoscenze su scafoideo

Tuttavia, come ben spiegato dal professor Alberto Alma, dell'Università degli Studi di Torino (Disafa), le conoscenze riguardo a questo insetto sono progredite nel corso degli ultimi anni e obbligano a ripensare la strategia di difesa del vigneto per il contenimento della flavescenza dorata.

Nel corso di monitoraggi in campo è ad esempio emerso che S. titanus può essere presente in vigneto anche fino a fine ottobre. Gli Autunni più caldi di questi ultimi anni, hanno infatti esteso di un mese abbondante l'attività di questa cicalina e di conseguenza il periodo in cui l’insetto può trasmettere il fitoplasma.

Inoltre, se in passato si riteneva che scafoideo potesse infettarsi con il fitoplasma solamente negli stadi giovanili, evidenze scientifiche hanno dimostrato che il contagio può avvenire anche da adulto. È dunque possibile che in vigna arrivino, grazie ad esempio all'aiuto del vento, esemplari cresciuti su viti selvatiche, presenti in vigneti abbandonati, e dunque scampati ai trattamenti di inizio stagione.

Se non già infettati nel vigneto di origine, qui si possono infettare, nutrendosi su esemplari malati e non ancora eradicati, e, passando poi da una pianta all'altra, possono diffondere la malattia all'interno dell'impianto.

Individui adulti già infetti possono provenire anche da vigneti in produzione, nei quali non è stata praticata una lotta alla flavescenza dorata efficace.
Poiché la manifestazione dei sintomi può avvenire anche a distanza di uno o più anni, trascorso un periodo più o meno lungo di incubazione del fitoplasma nella vite, diventa difficile stabilire cosa non ha funzionato nella strategia di difesa: timing di intervento errati, cattiva distribuzione dei prodotti, e, probabilmente, in base a questi studi, soprattutto periodi scoperti di lotta al vettore. 

Queste considerazioni spiegano come mai spesso nei vigneti si riscontra una recrudescenza della malattia nel lungo periodo, quando l’insetto, che compie un solo ciclo all'anno, dovrebbe essere stato controllato grazie ai due trattamenti effettuati tra giugno e luglio negli anni precedenti.

Se dunque fino ad oggi gli interventi insetticidi erano volti a controllare le popolazioni giovanili e i primi adulti di Scaphoideus titanus all’inizio dell’estate, oggi è necessario prevedere dei trattamenti anche in epoca più avanzata, a fine agosto e a settembre, per intercettare le popolazioni adulte provenienti da fuori vigneto.

Sivanto Prime, l'insetticida sistemico e veloce

In questo mutato scenario si inserisce Sivanto Prime, l'insetticida di Bayer autorizzato su vite per il controllo di Scaphoideus titanus, Empoasca vitis e Metcalfa pruinosa. Si tratta di un prodotto a base di flupyradifurone, una molecola ad attività sistemica e translaminare, che protegge tutte le parti della vite, anche quelle in formazione.

Le prove effettuate hanno dimostrato l'elevata efficacia e durata di azione di Sivanto Prime nei confronti di S. titanunus, paragonabile a quella assicurata dai neonicotinoidi più performanti utilizzati in passato, oggi non più ammessi.

Da etichetta è permesso un solo un trattamento all'anno con Sivanto Prime, che può essere collocato in qualunque fase del ciclo dell’insetto, ma esplica il suo massimo potenziale relativo alla sua attività prolungata e resistenza al dilavamento dovuto all'attività sistemica, nelle applicazioni successive alla prima, qualora siano necessarie più applicazioni.

In una strategia di difesa ideale potrebbe essere preceduto da un trattamento abbattente a base di un prodotto di contatto sulle forme giovanili, per poi essere utilizzato per garantire la massima protezione in uno dei trattamenti successivi, in funzione delle informazioni sulla entità della presenza dell’insetto in vigneto derivanti delle catture rilevate con le trappole cromotattiche.

Nel caso l’infestazione arrivi in prossimità della vendemmia, a meno di 14 gg (periodo nel quale devono essere sospesi i trattamenti con Sivanto Prime), è possibile ancora intervenire con Decis Evo, che presenta un intervallo di sicurezza di soli 7 giorni dalla raccolta. Inoltre, quest’ultimo è utilizzabile anche per interventi estintivi del vettore in post-ventemmia.

L'altro grande plus di Sivanto Prime è la velocità di azione per quanto riguarda l’attività trofica (Fast Feeding Cessation): la sostanza attiva è efficace contro tutti gli stadi dello scafoideo, che una volta entrato in contatto con il prodotto smette di nutrirsi in meno di dieci minuti. Questa caratteristica è fondamentale perché impedisce alla cicalina di trasmettere il fitoplasma fin da subito, già prima di morire (questo non avviene con nessun altro prodotto attualmente autorizzato contro questa avversità). Sivanto Prime è inoltre selettivo nei confronti delle api e degli altri insetti utili.

Titolo Flavescenza dorata, mai abbassare la guardia contro la cicalina della vite più pericolosa
Categoria Approfondimenti
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