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Il grano, sia tenero che duro, è una delle colture chiave del Made in Italy agroalimentare, essendo alla base di alcune filiere importanti, come quella della pasta. Tuttavia, fare grano sta diventando sempre più complesso
per gli agricoltori. Da un lato ci sono i prezzi di mercato altalenanti, che aumentano il rischio di non coprire i costi di produzione, dall’altro ci sono i cambiamenti climatici, che possono affliggere la produttività dei campi e la qualità della granella.
Per fare il punto della situazione, nel mese di novembre Bayer ha organizzato un evento dedicato ai cereali presso Gran Tour Italia (ex FICO) di Bologna. Un evento che ha visto l’intervento di esperti Bayer e ospiti esterni: Valentina Pellati e Donato Loddo.
Valentina Pellati ha confermato che il grano, sia duro che tenero, continua ad essere un interessante investimento per gli agricoltori, anche se ci sono diversi fattori di incertezza. Se da un lato i consumi sono in aumento, dall’altro le tensioni geopolitiche creano squilibri nella catena di approvvigionamento e i mercati, essendo globalizzati, risentono dei livelli produttivi di altri stati, come ad esempio il Canada, gli USA o l’Ucraina.
Il primo fattore a influenzare i prezzi di mercato è l’andamento meteo. L’estate siccitosa nel Sud Italia ha causato quest’anno un pesante calo produttivo. Sul fronte opposto, in Francia, principale esportatore europeo, l’estate piovosa ha creato grossi problemi di qualità della granella. Guardando ai prezzi della prossima campagna, dunque, sarà necessario vedere come evolverà il meteo in Italia e nei principali Paesi produttori.
Come raccontato da Donato Loddo, un uso non corretto dei diserbanti può favorire la selezione di popolazioni resistenti, che quindi diventano insensibili ad alcuni principi attivi. In Italia sono diverse le specie di cui sono state selezionate popolazioni con una o più resistenze, come ad esempio loietto, papavero, avena selvatica e coda di volpe.
Per contrastare la selezione di popolazioni resistenti è necessario adottare una corretta gestione agronomica del campo (rotazioni, falsa semina, aratura profonda, ecc...) e soprattutto alternare prodotti con diverso meccanismo d’azione da usare anche in miscela per aumentare lo spettro d’efficacia.
Incelo è lo specialista del controllo delle graminacee del frumento, sia duro che tenero”
Silvia Casalini, Bayer Crop ScienceIl prodotto offre un controllo ottimale di loietto, avena selvatica, coda di volpe, falaride e poa, le infestanti principali dei campi di grano. Ma è anche in grado di controllare alcune dicotiledoni, come rafano, senape, correggiola e altre. Da utilizzare con il grano dallo stadio di tre foglie al secondo nodo di levata, Incelo è pensato per completare l’attività di altri diserbi a differente meccanismo d’azione. Il prodotto è a base di thiencarbazone e mesosulfuron e ha un’attività sistemica nella pianta e residuale nel terreno. Inoltre, può essere miscelato con altri prodotti erbicidi, come quelli dicotiledonicidi, o con fungicidi (evitare quelli a base di tebuconazolo) e insetticidi.
Come spiegato da Paolo Bacchiocchi, le strategie di utilizzo sono sostanzialmente due:
Incelo va a completare un ampio portafoglio di erbicidi che permette una gestione ottimale di tutte le tipologie di infestanti, sia in pre-emergenza, sia in post-emergenza.
Il meteo imprevedibile, con frequenti piogge durante la primavera, pone grossi problemi di sanità della granella, come anche l’emergenza di problematiche relativamente nuove, come la volpatura, causata dal fungo Microdochium nivale.