Share
Condividi
Whatsapp
Twitter
LinkedIn
Facebook
Stai cercando un prodotto per un problema specifico?
In breve
Per la difesa delle viti da black rot Bayer propone Flint, un antioidico a base di trifloxystrobin che offre anche un eccellente controllo del marciume nero (Black rot).
Il Black rot è una malattia della vite causata da un fungo, Guignardia bidwellii, in grado di colpire tutti i tessuti erbacei delle piante, compresi acini pre-invaiatura, giovani foglie e tralci in formazione. Sugli acini l'infezione causa un imbrunimento della bacca che avvizzisce e mummifica, mentre sulle foglie si formano delle macchie tondeggianti di colore marrone chiaro che disseccano al centro.
Il fungo, originario del Nord America e presente in Italia dal 1974 (la prima segnalazione avvenne in Liguria), in condizioni climatiche umide e piovose è in grado di arrecare seri danni alla produzione, come avvenuto nel 2010 e 2011 in Veneto e Friuli.
Bisogna inoltre considerare che essendo una malattia poco conosciuta i sintomi su foglie e grappoli sono spesso confusi con attacchi di peronospora. Tuttavia, le infezioni causate da G. bidwellii sono facilmente riconoscibili perché sulla superficie dell'acino colpito compaiono dei piccoli puntini, neri e lucidi, i picnidi, organi di riproduzione asessuata del fungo.
Il fungo trascorre l'inverno come peritecio o come picnidio sugli acini mummificati e quando la temperatura ambientale raggiunge i 9-10° C vengono liberate le ascospore che trasportate dal vento e dalla pioggia raggiungono la vegetazione. Qui, se la superficie vegetale è bagnata, germinano emettendo il tubetto germinativo e infettando i tessuti vegetali.
Trascorso un periodo di incubazione che varia a seconda delle condizioni ambientali e della tipologia di ospite, sugli organi colpiti si possono individuare i primi sintomi. Sulle foglie si forma una macchia tondeggiante, di colore bruno, con al centro i picnidi.
Gli acini, che sono suscettibili dalla fioritura all'invaiatura, una volta infettati presentano un piccolo puntino biancastro che velocemente viene contornato da un alone brunastro che si espande rapidamente andando ad interessare l'intero acino. Questo diventa viola, raggrinzisce e mummifica sulla pianta.
È possibile distinguere un attacco di Black rot da uno di peronospora larvata da due indizi. Primo, la presenza sull'acino dei picnidi. Secondo, perché in caso di Black rot l'acino è saldamente ancorato al peduncolo, mentre le infezioni da peronospora provocano il distaccamento al primo tocco.
Dopo l'avvio dell'infezione primaria, causata in primavera dalle ascospore contenute nel peritecio e nei picnidi presenti sugli acini rimasti in campo dopo la vendemmia, prendono avvio le infezioni secondarie, originate dai nuovi picnidi. Diverse ondate di infezione si susseguono nel corso della stagione, ma si concentrano nel periodo di suscettibilità dei grappoli (dalla fioritura all'invaiatura) e delle foglie (dal germogliamento al pieno dispiegamento).
“Contro Black rot Bayer propone Flint, un antioidico a base di trifloxystrobin che offre un eccellente controllo del marciume nero”, spiega Marco Grandin, Technical Sales Representative di Bayer. “Trifloxystrobin è una strobilurina che si lega alle cere presenti sulla superficie fogliare, penetra nei tessuti e si distribuisce in senso translaminare”.
Il prodotto, da utilizzare preventivamente alla dose di 150-250 grammi ad ettaro, possiede una elevata resistenza al dilavamento poiché si lega allo strato ceroso della superficie di foglie e grappoli. Inoltre, offre una durata d'azione prolungata e protegge uniformemente i tessuti, anche in accrescimento.
Per un controllo ottimale di Black rot, Flint deve essere impiegato ad intervalli di 10-14 giorni, effettuando al massimo tre applicazioni nel corso dell'anno. Flint deve essere impiegato dalla fioritura fino all'invaiatura, periodo di suscettibilità del grappolo, anche se le applicazioni devono essere concentrate nelle prime fasi di sviluppo dell'acino, poiché in questa fase la suscettibilità è massima.