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Rogna dell’olivo, la difesa passa dal “CEPPO QST 713”

Serenade Aso è un agrofarmaco di origine biologica a base di Bacillus subtilis, ceppo QST 713, caratterizzato da una spiccata attività fungicida e battericida e per questo attivo nei confronti della rogna dell'olivo

In breve
Angelo Abbracciavento è un olivicoltore di Mesagne (Brindisi) che ha impiegato efficacemente Serenade Aso per il controllo di Pseudomonas savastanoi, l’agente patogeno della rogna dell'olivo

La problematica

La sostenibilità è sempre stata un chiodo fisso per Angelo Abbracciavento, agricoltore pugliese di Mesagne (Brindisi) che insieme al fratello gestisce l'azienda di famiglia, oltre 90 ettari tra vigneti, frutteti, campi di orticole e 30 ha di oliveto.

L’azienda Moccari si trova in un’area particolarmente vocata all’olivicoltura, ma altrettanto difficile dal punto di vista della difesa. Si trova infatti al limitare dell’area di contagio della Xylella e fitopatie come la lebbra, la rogna e l'occhio di pavone hanno una pressione elevata.

“Sono otto anni che la mia azienda è certificata biologica e sono aperto a tutte le innovazioni che possono aiutarmi a rendere maggiormente sostenibili le produzioni. Per questo ho accolto con favore la proposta dei tecnici Bayer di sperimentare Serenade Aso, racconta Abbracciavento. 

“Ho impiegato il prodotto per il controllo della monilia in frutteto, mentre sulle orticole l'ho usato nella difesa contro diverse malattie, come la sclerotinia. Dopo alcuni anni di prova e costatandone l'efficacia ho voluto testarne l’impiego anche su olivo”.

Nel 2020, una parte dell’oliveto (all'interno di una prova sperimentale condotta da un centro di saggio) è stata trattata con Serenade Aso, un agrofarmaco di origine biologica a base del Bacillus subtilis, ceppo QST 713, isolato e scelto dai ricercatori per la sua spiccata attività nei confronti di funghi e batteri. Il prodotto, già registro su svariate colture orticole e frutticole, dalla campagna 2021 è applicabile anche su olivo nei confronti della lebbra, dell’occhio di pavone e della rogna.

Serenade Aso nel controllo della rogna dell’olivo

La cosiddetta rogna dell’olivo è una malattia causata da un batterio denominato Pseudomonas savastanoi che penetra all’interno dell’olivo attraverso lesioni naturali (causate da grandine, gelo, forte vento o animali) oppure prodotte dall’uomo, principalmente in seguito all’attività di potatura o di raccolta delle olive.

“Il nostro oliveto è di varietà Coratina, particolarmente soggetta alla rogna, le cui olive vengono raccolte tra fine ottobre ed inizio novembre, in anticipo rispetto al tradizionale calendario di raccolta. Il periodo anticipato fa sì che le olive siano ancora ben attaccate al peduncolo e non si stacchino con facilità. L’uso degli scuotitori è escluso per i danni che provocherebbero al tronco e così usiamo agevolatori manuali, gli abbacchiatori. Tuttavia, questi strumenti creano delle lesioni ai rami su cui poi si insedia il batterio che causa la rogna”, racconta Abbracciavento.

Una volta insediato nei tessuti vegetali il batterio si riproduce formando dei cancri facilmente riconoscibili su rami e branche e nei casi più gravi persino sul tronco. Da queste escrescenze, in certi periodi, percola un liquido con un’alta carica batterica che funge da inoculo per successive infezioni. Come tutte le malattie di origine batterica anche nel caso della rogna una volta che il microrganismo è penetrato nella pianta è impossibile debellarlo, a meno di non effettuare delle potature atte ad eliminare la parte malata.

Per questo motivo è essenziale prevenire l’ingresso di Pseudomonas savastanoi all’interno degli ulivi. Questo può essere fatto ad esempio disinfettando le lame di taglio, oppure utilizzando prodotti a base di rame da irrorare sulla vegetazione dopo la potatura o eventi traumatici come la grandinate o la raccolta delle olive. L’obiettivo è quello di proteggere le ferite e impedire al batterio di insediarvisi.

“In passato usavamo prodotti a base di rame, applicati dopo l'abbacchiatura, per impedire il diffondersi della rogna, ma con scarso successo e puntualmente sulle ferite causate dagli agevolatori si formavano i cancri batterici”, racconta Abbracciavento.

“Lo scorso anno, sulla scia dell’ottima esperienza avuta nell’uso di Serenade Aso sui fruttiferi e sulla vite, abbiamo deciso di applicare il prodotto anche su una parte dell’oliveto e con nostro grande piacere abbiamo riscontrato l’assenza totale dei cancri causati dalla rogna, sottolinea Abbracciavento. “Vista anche l’estensione di etichetta, quest’anno abbiamo deciso di trattare la totalità dell’oliveto con Serenade Aso".

Il timing di difesa con Serenade Aso

Presso l’azienda agricola Moccari sono stati effettuati tre trattamenti con Serenade Aso. Il primo in pre-fioritura, il secondo in post-fioritura e il terzo a ridosso della raccolta delle olive. Se quest’ultimo è stato posizionato specificatamente per il controllo della rogna, i due precedenti hanno avuto come obiettivo primario quello di controllare la lebbra e l’occhio di pavone. E come effetto secondario hanno anche abbassato la pressione di P. savastanoi in campo.

 

“Sono convinto che anche le applicazioni in pre e post-fioritura siano utili per il controllo della rogna in quanto il fiore può essere una porta d’entrata per il batterio all’interno dell’organismo vegetale”, ragiona Abbracciavento.

"In questo modo con un solo prodotto applicato tre volte l’anno ho il controllo di tre patologie chiave quali la rogna, la lebbra e l’occhio di pavone”.

Scopri di più su Serenade Aso

Serenade Aso, il battericida e fungicida di origine naturale

Come detto Serenade Aso è un agrofarmaco di origine biologica a base di un particolare ceppo di Bacillus subtilis, il QST 713, che esplica la sua attività battericida e fungicida attraverso tre modalità d’azione: 
Produce lipopeptidi e altri composti antibatterici che demoliscono la parete cellulare dei patogeni;
Le spore di Serenade Aso creano una barriera fisica che impedisce l'insediamento dei microrganismi;
Il prodotto induce una reazione sistemica di difesa nella pianta che rende gli olivi maggiormente pronti a contrastare le infezioni.

Serenade Aso è un prodotto liquido, pronto all'uso e ammesso in agricoltura biologica. Non lascia alcun tipo di residuo normato e ha tempi di carenza nulli. Anche i tempi di rientro sono pari a zero, inoltre è inodore e non irrita l’operatore. Ha un profilo eco-tossicologico estremamente favorevole ed è innocuo per l'entomofauna utile.

“La nostra è un’azienda biologica che crede fortemente nel valore della sostenibilità e dunque ogni volta che occorre fare un trattamento valutiamo attentamente l’opportunità di effettuarlo. Serenade Aso è stata un’ottima occasione non solo per difendere le piante efficacemente, ma anche per ridurre l’utilizzo di altri prodotti, come il rame e lo zolfo, che benché ammessi in biologico possono influenzare negativamente i normali processi biochimici del suolo, impattando anche sullo sviluppo delle piante di olivo”, racconta Abbracciavento, che sui suoi campi usa anche Sonata, un altro agrofarmaco di origine biologica sviluppato da Bayer, questa volta a base di Bacillus pumilus (ceppo QST 2808), che ha un'attività antioidica e può essere impiegato sia in orticoltura che in viticoltura.

“Io sono un grande fan dei batteri in agricoltura e penso che possano dare una mano a rendere il settore maggiormente sostenibile. Serenade Aso non solo ha garantito una difesa maggiormente efficace rispetto al passato, ma ha avuto anche un'evidente attività di stimolo delle piante, che apparivano rinvigorite dopo il trattamento, conclude Abbracciavento.

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Titolo Rogna dell’olivo, la difesa passa dal “CEPPO QST 713”
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