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AGRICAMPUS

Tre passi per un corretto uso degli agrofarmaci

Una semplice guida che fornisce alcuni consigli utili per utilizzare in maniera sicura e sostenibile gli agrofarmaci durante la preparazione della miscela, l'irrorazione e la post-applicazione

In breve
Gli agrofarmaci sono essenziali per un'agricoltura moderna, produttiva e in grado di sfamare una popolazione in crescita, ma l'operatore deve prestare la massima attenzione alla loro manipolazione e smaltimento.

Bayer, da sempre al fianco degli agricoltori, rinnova il proprio impegno per la sicurezza con una nuova, rinnovata guida che contiene tutte le informazioni più utili per il corretto impiego dei prodotti fitosanitari. Dalla preparazione della miscela, al momento di applicazione, alla fase di post-applicazione, scopri come utilizzare correttamente gli agrofarmaci e tutti gli strumenti pratici che Bayer mette in campo per supportare gli agricoltori, come il Dresscode, il servizio Meteo e TOPPS Prowadis.

Il corretto impiego degli agrofarmaci è il primo passo verso il miglior risultato tecnico, la giusta sicurezza degli operatori e l'adeguata attenzione all'ambiente.
Leggi l'articolo e scarica la guida!

La preparazione della miscela

Per il dosaggio del prodotto da applicare occorre posizionarsi su superfici stabili, piane e impermeabili affinché, anche in caso di sversamento, l’agrofarmaco non raggiunga mai il terreno.
 
Anche la fase di preparazione della miscela dovrebbe essere eseguita in un’apposita area attrezzata, adibita a questa operazione e per questo rivestita di materiale impermeabile. In alternativa, si può svolgere in campo, osservando particolari precauzioni, come distanziarsi da corsi d’acqua, pozzi o terreni molto permeabili.

In caso si vogliano miscelare più prodotti è fondamentale controllare sull'etichetta eventuali incompatibilità. Bisogna poi introdurre in botte i singoli elementi secondo la sequenza che riportiamo di seguito:

1. Correttore di acidità 
2. Prodotti contenuti in sacchetti idrosolubili 
3. Prodotti micro-granulari WG 
4. Formulati in polvere WP 
5. Emulsioni in sospensione SE
6. Emulsioni in acqua EW
7. Formulati concentrati emulsionabili EC
8. Prodotti liquidi solubili SL 
9. Bagnanti e fertilizzanti

La corretta applicazione della miscela fitoiatrica

La fase di irrorazione è sicuramente quella più delicata, sia per la buona riuscita del trattamento, sia per tutelare la salute dell'operatore e dell'ambiente. Bisogna tuttavia distinguere tra applicazione su colture erbacee, arboree e in serra.

Nelle colture erbacee, che hanno quindi uno sviluppo piano, occorre prima di tutto controllare che le condizioni meteorologiche siano favorevoli: quindi la velocità del vento non dovrà essere eccessiva (3-4 m/sec al massimo) e la temperatura non deve superare i 25°C.
Al fine di ridurre la deriva e quindi l’inquinamento di zone non oggetto del trattamento, è bene controllare la distanza tra gli ugelli e il bersaglio. È consigliabile inoltre utilizzare ugelli anti-deriva, inclusi quelli asimmetrici da posizionare a fine barra. Infine, è buona norma verificare che non siano previste piogge nelle ore successive all'applicazione, in quanto potrebbero vanificare il trattamento.
Anche nelle colture arboree è necessario verificare le condizioni meteo durante il trattamento (vento e temperatura) e dopo (assenza di piogge). È inoltre importante valutare i volumi di acqua da impiegare e regolare gli ugelli in relazione allo stadio di sviluppo della coltura e della forma della chioma. Anche in questo caso sono da prediligere gli ugelli anti-deriva o irroratrici con sistema di recupero.

Nelle colture protette le condizioni di applicazione sono peculiari.  Per questo, prima di tutto, è necessario aprire le serre, al fine di garantire il ricircolo d'aria.
Inoltre, è bene trattare la mattina presto oppure nel tardo pomeriggio, quando le temperature sono più miti.

Nelle colture allevate verticalmente, come pomodoro, melanzana, peperone, cetriolo, fagiolo e fagiolino, è importante eseguire il trattamento camminando all'indietro, in modo tale che l’operatore non venga a contatto con la coltura bagnata e le goccioline nebulizzate nell’aria.

La corretta gestione della fase di post-trattamento

Dopo aver eseguito il trattamento è necessario lavare le attrezzature e le confezioni vuote di agrofarmaci, e smaltire correttamente le acque di risulta, nonché l'eventuale miscela fitoiatrica rimasta in botte. Le acque contaminate da agrofarmaci possono essere raccolte e stoccate in azienda, per poi essere smaltite da ditte specializzate. Oppure possono essere gestite con la biodegradazione tramite biobed (come Phytobac). Ma in nessun caso la miscela va sversata sul terreno o in corpi idrici superficiali.
 
Le confezioni degli agrofarmaci vuote e sciacquate andrebbero raccolte in appositi sacchi ermetici, per poi essere smaltite da ditte specializzate.

 
I dispositivi di protezione individuali, poiché possono essere entrati a contatto con la miscela fitoiatrica, devono essere lavati e asciugati (se non usa-e-getta).

Di seguito riportiamo la corretta sequenza di svestizione:

1. Lava le mani senza togliere i guanti.
2. Togli la visiera, lavala e asciugala all’aria evitando l’irraggiamento solare diretto. 
3. Lava gli stivali.
4. Togli la tuta e riponila nel contenitore per lo smaltimento.
5. Rilava gli stivali e toglili.
6. Lava i guanti e togli la maschera e gli occhiali.
7. Rilava i guanti e toglili.
8. Indossa un nuovo paio di guanti e pulisci la maschera.

Sull'etichetta dell'agrofarmaco sono sempre riportati i tempi di rientro e l'intervallo di sicurezza.

  • Il tempo di rientro è il lasso di tempo che l'operatore deve lasciare passare prima di poter rientrare nel campo trattato. In caso non ci siano indicazioni si deve attendere, in via precauzionale, 48 ore. Qualora non fosse riportata si consiglia a livello cautelativo di attendere la completa asciugatura delle superfici irrorate prima di rientrare nel campo trattato. Nel caso si debba entrare prima è necessario indossare i DPI riportati sull'etichetta dell'agrofarmaco usato.

  • L’intervallo di sicurezza (o tempo di carenza) è il periodo di tempo, espresso in giorni, che deve trascorrere dal momento del trattamento alla raccolta di qualunque parte edule destinata alla commercializzazione. Qualora sia previsto, l'intervallo di sicurezza è sempre indicato in etichetta e deve essere sempre rispettato per assicurare la giusta sicurezza all'operatore, alla filiera e al consumatore.

Rispettando le regole riportate in questi tre passaggi, gli agrofarmaci diventano strumenti sicuri e utili per garantire alla società un'agricoltura moderna e sostenibile, in grado di produrre cibo buono e sano per una popolazione in continuo aumento.

Bayer Agricampus

L'iniziativa per promuovere un uso sicuro e consapevole degli agrofarmaci

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Distribuzione agrofarmaci
Titolo Tre passi per un corretto uso degli agrofarmaci
Categoria AgriCampus
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