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In breve
Nei suoi Centri Tecnologici DEKALB (DTC), Bayer testa in maniera estensiva i propri ibridi per studiarne i rendimenti in differenti condizioni. Il risultato? I tecnici Bayer conoscono così bene le caratteristiche degli ibridi in catalogo da suggerire con precisione la migliore densità di semina per ogni campo.
Che sia mais da trinciato o da granella l'agricoltore ha sempre lo stesso obbiettivo: massimizzare le produzioni ottimizzando i costi. Ma una variabile che spesso viene scarsamente tenuta in considerazione è la densità di semina. La maggior parte dei maidicoltori si mantiene su densità intorno a 7-8 semi per metro quadro, ma in questo modo spesso si rinuncia ad incrementare la produttività del campo. In certe condizioni infatti è possibile spingersi ben oltre, fino a 10 piante al metro quadro, ottenendo in questo modo raccolti più abbondanti.
Per ottenere questi risultati occorre conoscere il livello produttivo e il comportamento degli ibridi di mais nelle varie condizioni ambientali e agronomiche. I Centri Tecnologici DEKALB (DTC) servono proprio a questo: si testano gli ibridi in diverse condizioni per poi poter suggerire ad ogni singolo agricoltore qual è la migliore genetica per il proprio appezzamento e la densità di semina ottimale.
Per capire come funzionano i Centri Tecnologici DEKALB abbiamo incontrato Chiara Pagliarin, Grower&Channel Manager di Bayer. “Grazie al lavoro fatto nei DTC conosciamo talmente bene i nostri ibridi da poter dare il miglior consiglio di semina in termini di genetica e densità ottimale. Alcuni agricoltori sono scettici quando gli diciamo di seminare a 9-10 piante al m2, ma a fine stagione ci ringraziano”.
“Assolutamente no. Per determinare la corretta densità occorre valutare il livello di fertilità dell’appezzamento e l'ibrido che vogliamo andare a seminare. Solo dopo è possibile dire qual è la densità che ottimizza l'investimento in seme”.
“Deve avere radici forti, uno stocco resistente, un’inserzione e una dimensione della spiga costante. Deve poi garantire la sanità della granella. Dei 25 ibridi che abbiamo a catalogo non tutti sono adatti alle alte densità, ma prodotti come il DKC6092 o il DKC6587 si comportano molto bene con densità elevate, di 10 piante a m2”.
“Per sostenere densità elevate dobbiamo avere un suolo fertile. Ogni agricoltore sa che a parità di condizioni la produttività di due campi può essere anche molto diversa. Come lo può essere all'interno di uno stesso appezzamento.
Un'area sabbiosa tenderà a produrre meno rispetto ad una argillosa. E più il suolo è ricco più posso spingermi in alto con la densità di semina”.
“Oggi sono sempre più frequenti le seminatrici a rateo variabile, attrezzature in grado di modificare la densità di semina mentre procedono in campo. Ipotizziamo un campo di medio impasto con una vena di sabbia al centro. La seminatrice potrebbe seminare 10 piante/ m2 sul medio impasto e 7 sulla sabbia. In questo modo si spinge dove il terreno lo permette e invece non si spreca seme dove non si possono sperare produzioni elevate”.
“È vero, ma grazie alle prove condotte presso i Centri Tecnologici DEKALB sappiamo quali sono le curve di resa e di profitto per ogni ibrido nelle diverse condizioni colturali. E sappiamo quindi fin dove è possibile spingerci nella densità per ottenere il massimo profitto, la differenza cioè tra costi e ricavi. In fondo il nostro obiettivo non è massimizzare la resa in granella, ma il denaro che resta in tasca alla fine della stagione”.