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Mais, la rivoluzione Smart Corn raccontata dagli agricoltori

Nel 2023 quaranta agricoltori della Pianura Padana hanno provato in anteprima Preceon - Smart Corn System, un innovativo concetto di coltivare il mais sviluppato da Bayer che promette di portare una piccola rivoluzione nei campi e nelle stalle. Dopo un anno di lavoro, i quaranta agricoltori ora dicono la loro...

Preceon - Smart Corn System

Dopo oltre vent’anni di ricerca e sviluppo, Bayer ha presentato un nuovo approccio alla coltura del mais, denominato Preceon - Smart Corn System. L’Italia è stata scelta, a livello globale, per testare le performance come trinciato di questo nuovo ibrido di mais.
Quaranta aziende agricole, tra le migliori della Pianura Padana, hanno ricevuto nel 2023 un quantitativo limitato di semi da provare in campo. 
Mais basso

Bayer li ha definiti Groundbreakers, poiché questi quaranta maiscoltori rappresentano l’avanguardia di una rivoluzione che promette di cambiare il modo in cui si coltiva mais in Italia e nel mondo.

Quaranta innovatori che si sono ritrovati a fine novembre in provincia di Brescia per confrontarsi e scambiarsi la propria opinione su Preceon - Smart Corn System.

Ma che cos'è Preceon - Smart Corn System?

Si tratta di un nuovo modo di fare maiscoltura. Grazie alla genetica innovativa, lo Smart Corn ha un baricentro più basso e un’inserzione delle foglie più verticale che consente semine ad alte densità, anche 130-160 mila piante ad ettaro.

Guarda il video di Matteo Colombo - Head of Customer Marketing Bayer Crop Science Italia per conoscere da vicino questa novità!

Matteo Colombo

Matteo Colombo
Direttore Marketing
Bayer Crop Science

"

Con lo Smart Corn siamo riusciti nell’intento di produrre di più per superficie di suolo. Non solo, perché grazie al baricentro basso lo Smart Corn resiste bene agli eventi atmosferici avversi, senza allettare. Inoltre offre un profilo nutritivo superiore per le vacche

Preceon - Smart Corn System: prime esperienze in campo

La maggiore densità di semina, la vigoria che si mantiene fino alla fase di levata e il potenziale produttivo qualitativo e quantitativo sono solo alcuni degli aspetti che hanno acceso la curiosità di agricoltori e tecnici di settore rispetto a Preceon - Smart Corn System. Nel 2022, il Team Bayer ha iniziato a svolgere le prime esperienze in campo per testare il potenziale di questa straordinaria innovazione.

Guarda l'intervista a Marco Passoni - Campaign Activation ed Emanuele Badalotti - Market Development per conoscere le caratteristiche più apprezzate in campo!

 

Preceon - Smart Corn System: molto più di una nuova classe di ibridi

Preceon - Smart Corn System non è solo una nuova classe di ibridi, è piuttosto un nuovo approccio al mais nel suo complesso. Con densità di semine così elevate uno strumento essenziale è la piattaforma FieldView, che permette di definire la giusta quantità di semi ad ettaro. Ma è anche in grado di valutare una semina variabile all'interno di uno stesso appezzamento, per rendere più omogenea la produzione. E poi naturalmente Bayer mette a disposizione degli agricoltori i suoi agrofarmaci.
Damiano Cazzola
Abbiamo provato lo Smart Corn quest'anno e ne siamo stati felici perché abbiamo avuto un incremento di produzione e di percentuale di amido importante, intorno al 7-8%”, ci racconta Damiano Cazzola, della Società agricola Cazzola Francesco e Luigino, 2.000 ettari in provincia di Verona dove si produce mais per il biodigestore e la stalla.

Usiamo ormai da anni FieldView per il monitoraggio dei campi. È uno strumento utile per tenere sotto controllo il mais durante tutto il ciclo vegetativo, sia a livello di crescita che di sanità”.
groundbreakers

Le testimonianze di chi l'ha già testato

Il potenziale di Preceon - Smart Corn System, è stato confermato anche dai Groundbreakers, le quaranta aziende agricole della Pianura Padana che sono state selezionate per provare in anteprima questa novità. Abbiamo intervistato alcuni di loro per raccogliere le prime testimonianze dopo un anno di lavoro.

Guarda il video per saperne di più sulla loro esperienza!

Giuseppe Giletta

Giuseppe Giletta
Soc. Agr. Giletta Fratelli

Damiano Cazzola

Damiano Cazzola
Soc. Agr. Cazzola Francesco e Luigino

Gianluca Bernardis

Gianluca Bernardis
Az. Agr. Bernardis

Paolo Caprioli

Paolo Caprioli
Az. Agr. La Canova

Alessandro Magoni

Alessandro Magoni
Az. Agr. Magoni Giuliano, Alberto e Giuseppe

Simone Simonazzi

Simone Simonazzi
Az. Agr. Simonazzi Fratelli

Smart Corn, il mais inallettabile per il clima di domani

La genetica innovativa di Smart Corn ne abbassa il baricentro, riducendo la taglia di un 30% rispetto agli ibridi convenzionali. Si tratta di una caratteristica che non inficia sulla biomassa ad ettaro prodotta (grazie alla semina più densa), ma ha ripercussioni positive sulla stabilità della pianta, che anche in caso di vento forte non alletta.
Smart corn

All’inizio, quando mi hanno detto di seminare 13 semi/m2, ero scettico, ma poi a fine anno la bilancia ha dato ragione ai tecnici di Bayer”, ci racconta Simone Simonazzi, dell’Azienda agricola Simonazzi Aurelio, Ernesto e Landini Mirte, che coltiva 350 ettari in provincia di Reggio Emilia, possiede una stalla che conferisce al Consorzio del Parmigiano Reggiano, un impianto di biogas e un allevamento suinicolo da 700 scrofe.

“Quest’anno siamo stati colpiti da diversi episodi di vento forte e mentre il mais convenzionale è allettato in diversi punti, lo Smart Corn è stato in piedi. È un mais che io definisco inallettabile”.

Con densità di semina così elevate qualcuno potrebbe pensare che il ristagno di umidità a livello del suolo possa portare allo sviluppo di funghi e quindi di micotossine. Ma non è così: nessuno dei quaranta Groundbreakers ha registrato livelli superiori rispetto al mais convenzionale.
Come ci conferma anche Alessandro Magoni, dell'Azienda agricola Magoni Giuliano, Alberto e Giuseppe, 600 ettari in provincia di Brescia, quattro stalle da latte e un allevamento di suini a ciclo chiuso che conferisce al Consorzio del Prosciutto di Parma e San Daniele:

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Questo è un nuovo mais, perfetto per adattarsi ai cambiamenti climatici e anche a livello di micotossine non ho rilevato alcuna criticità”

Amido e biomassa, il punto di forza di Smart Corn

Come spiegato da Matteo Colombo e dagli altri relatori che si sono alternati sul palco di Brescia (tra cui il prof. Antonio Gallo dell’Università Cattolica di Piacenza e il prof. Victor Cabrera, dell’Università del Wisconsin), la vera forza dello Smart Corn è che a parità di trinciato portato in trincea, la percentuale di amido è maggiore, come anche quella di fibre altamente digeribili. Questo perché la lignina, un carboidrato molto presente nello stocco del mais convenzionale, nello Smart Corn è meno abbondante.

Il dato che colpisce di più riguarda la produttività delle vacche: circa il 6% in più di produzione di latte nelle mandrie alimentate con lo Smart Corn rispetto al convenzionale. Ma anche un aumento della produzione di biogas, stimabile in un +10% di KWh ad ettaro. E anche alla pesa lo Smart Corn dà soddisfazioni, con +38 q.li/ha sul fresco e 20 q.li sul secco.

Mais Smart Corn

Sui nostri campi seminati a Smart Corn in primo raccolto abbiamo avuto un +5% di amido rispetto al convenzionale. Mentre sul secondo raccolto, a parità di amido, abbiamo avuto una produzione di biomassa superiore, ci racconta Gianluca Bernardis, dell’Azienda agricola Bernardis di Udine, 600 ettari e altrettante vacche in lattazione.

Una tendenza confermata anche da Giuseppe Giletta, della Società agricola Giletta Fratelli di Rovello (Cuneo), che ha visto un aumento di sette punti di amido rispetto al convenzionale. “All’inizio eravamo scettici, poi siamo rimasti piacevolmente stupiti”, ci racconta. “Le produzioni sono state ottime, nonostante l’annata, e anche lo stay green prolungato ci è piaciuto”.

FieldView, una guida per il mais di domani

Preceon - Smart Corn System non è solo una genetica innovativa, ma è un vero e proprio sistema che ruota attorno allo Smart Corn e ha come elementi chiave la difesa, la nutrizione e la gestione digitale del campo, resa possibile da FieldView.
 
“Tramite la piattaforma FieldView siamo in grado di analizzare i dati di campo metro per metro e disegnare il miglior profilo di semina possibile, andando ad esaltare in maniera combinata le caratteristiche del suolo con quelle della genetica del seme”, sottolinea Colombo. “Preceon - Smart Corn System è un vestito su misura, disegnato con cura sartoriale dai tecnici di Bayer, che rende unica questa sinergia, sfruttando tutto il potenziale nascosto del campo e del seme”.

FieldView permette di conoscere il potenziale di fertilità del suolo e quindi di suggerire all’agricoltore il giusto ibrido e la giusta densità di semina, che può anche variare all’interno di un campo. Per ottenere il massimo da Smart Corn occorre dunque seminare con precisione, questo significa avere macchine affidabili anche a velocità elevate, in grado di spaziare correttamente i semi, senza fallanze o semi doppi. Oppure occorre ridurre le velocità, in modo da ridurre gli errori.

Una cosa è certa, la novità rappresentata da Preceon - Smart Corn System ha incuriosito i 40 Groundbreakers selezionati da Bayer e ha riacceso le speranze per una coltura che sembrava destinata ad un lento declino.

Simone Simonazzi

“Sono contento di questa prova e ringrazio Bayer di averci dato questa opportunità.

Speriamo che in futuro
Preceon - Smart Corn System possa rappresentare quella svolta di cui la maiscoltura italiana ha bisogno
"
sintetizza Simonazzi.