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"Questo momento cambierà le nostre vite. Speriamo che le persone possano comprendere il valore del nostro lavoro e delle aziende a conduzione familiare."
L'agricoltura richiede persone. Che si tratti di raccogliere frutta o ortaggi, gestire grano e mais o potare le viti, le persone sono vitali in molti aspetti dell'attività agricola. Le restrizioni agli spostamenti a livello globale e l’obbligo di isolamento sono diventati una delle principali sfide per gli agricoltori.
La meccanizzazione consente di svolgere importanti attività stagionali nelle colture estensive - dalla semina alla raccolta - con meno lavoratori, ma se pensiamo ai produttori di frutta e verdura o ai viticoltori, le restrizioni possono avere un impatto potenzialmente devastante.
La raccolta di frutta e ortaggi richiede grandi gruppi di persone, che lavorano spesso nelle immediate vicinanze, per raccogliere rapidamente i prodotti poco prima della consegna, per essere maturi, quindi al massimo del sapore e della freschezza. E non dimentichiamo che, ad esempio nell’Europa occidentale, le aziende agricole dipendono fortemente da lavoratori stagionali provenienti da altri Paesi. Le misure restrittive in vigore in molti casi fanno sì che gli agricoltori non possano raccogliere o caricare i prodotti per la distribuzione. Il risultato sono ingenti perdite alimentari e finanziarie.
La riduzione del numero di dipendenti nei siti di lavorazione per consentire distanze di lavoro sicure, è uno dei fattori che attualmente incidono sulle catene di approvvigionamento dai campi ai nostri frigoriferi. La circolazione delle merci tra Paesi è notevolmente limitata con alcuni confini completamente chiusi. Il risultato sono blocchi di derrate da un lato e carenza di disponibilità dall'altro, che si ripercuotono sui consumatori con l’aumento dei prezzi. Le interruzioni della catena di approvvigionamento hanno un impatto ancora maggiore nei mercati di prodotti che sono deperibili, come frutta e verdura, e l’impossibilità di portare rapidamente il raccolto dai campi ai consumatori può comportare enormi perdite e sprechi elevati, con grande sofferenza per molti agricoltori.
Gli effetti della chiusura del servizio di ristorazione e dell'ospitalità stanno avendo un impatto veramente globale.
Gli effetti economici di COVID-19 sono fortemente avvertiti anche dalla famiglia Capurso, titolare di un’azienda vitivinicola di 15 ettari di vite vicino a Verona, nel nord Italia. Un primo impatto per la famiglia è stata l’impossibilità di imbottigliare il vino, a causa delle restrizioni nei trasporti e del distanziamento forzato, poiché il processo utilizza un servizio esterno.
"I nostri vini rossi possono vivere a lungo nelle nostre botti di rovere italiano. Alcuni sono già pronti per essere imbottigliati, ma al momento non possiamo accedere ai servizi di imbottigliamento. Non sappiamo cosa accadrà, ma entro maggio dovremo comunque prendere una decisione."
E con i ristoranti e le enoteche italiani chiusi, ai Capurso viene anche impedito di rifornire i propri clienti commerciali o di gestire il lato ospitalità dell'azienda vinicola che dispone di un Agriturismo interno.
"Il
Coronavirus sta colpendo la nostra azienda in modo devastante, in
termini economici", afferma Selene Capurso. "Prima di trovare una
soluzione, però, il pensiero più importante rimane la salute della
nostra famiglia".
L’azienda della famiglia Capurso è composta da 15 ettari di vigneti. La primavera è una stagione vitale per la viticoltura, quando viene condotta la defogliazione per consentire ai grappoli d’uva di catturare la luce del sole.
La piattaforma di conoscenze creata da Bayer che consente agli agricoltori di dimostrare come è possibile fare agricoltura in modo sostenibile a livello economico, sociale e ambientale.