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BAYER FORWARDFARMING

Produrre ai tempi del Coronavirus

Gli agricoltori di tutto il mondo ce la mettono tutta per prevenire che la crisi del Coronavirus diventi una crisi alimentare. Anche in Italia.

In breve
Nel giro di poche settimane, la vita di tutto il mondo è stata sconvolta dall’emergenza COVID-19.  Se consideriamo il settore agricolo, che apparentemente non si è mai fermato perché produttore di beni necessari, tutti gli operatori sono stati costretti a cambiare rapidamente il modo di lavorare. Per comprendere l’entità del problema, abbiamo raccolto l’opinione di imprenditori agricoli, tecnici e industriali del settore in tutto il mondo, per scoprire come si stanno adattando a questo periodo senza precedenti. Tra questi un’azienda vitivinicola italiana, con l’intervista all’imprenditrice Selene Capurso (Agricola Moranda).

Gli agricoltori sono abituati ad adattarsi alle circostanze, che si tratti di siccità, piogge incessanti o infestazioni di parassiti. Superare ostacoli imprevedibili fa parte del lavoro, ma la pandemia dovuta al Coronavirus sta portando una serie di sfide nuove per la disponibilità di generi alimentari da cui tutti dipendiamo. Sfide che mettono il settore davanti alla necessità di aumentare la resilienza dell’intero sistema alimentare.

Immagine  articolo BFF

Blocco della forza lavoro

L'agricoltura richiede persone. Che si tratti di raccogliere frutta o ortaggi, gestire grano e mais o potare le viti, le persone sono vitali in molti aspetti dell'attività agricola. Le restrizioni agli spostamenti a livello globale e l’obbligo di isolamento sono diventati una delle principali sfide per gli agricoltori.

La meccanizzazione consente di svolgere importanti attività stagionali nelle colture estensive - dalla semina alla raccolta - con meno lavoratori, ma se pensiamo ai produttori di frutta e verdura o ai viticoltori, le restrizioni possono avere un impatto potenzialmente devastante.

La raccolta di frutta e ortaggi richiede grandi gruppi di persone, che lavorano spesso nelle immediate vicinanze, per raccogliere rapidamente i prodotti poco prima della consegna, per essere maturi, quindi al massimo del sapore e della freschezza. E non dimentichiamo che, ad esempio nell’Europa occidentale, le aziende agricole dipendono fortemente da lavoratori stagionali provenienti da altri Paesi. Le misure restrittive in vigore in molti casi fanno sì che gli agricoltori non possano raccogliere o caricare i prodotti per la distribuzione. Il risultato sono ingenti perdite alimentari e finanziarie.

Rotture nelle catene di approvvigionamento

La riduzione del numero di dipendenti nei siti di lavorazione per consentire distanze di lavoro sicure, è uno dei fattori che attualmente incidono sulle catene di approvvigionamento dai campi ai nostri frigoriferi. La circolazione delle merci tra Paesi è notevolmente limitata con alcuni confini completamente chiusi. Il risultato sono blocchi di derrate da un lato e carenza di disponibilità dall'altro, che si ripercuotono sui consumatori con l’aumento dei prezzi. Le interruzioni della catena di approvvigionamento hanno un impatto ancora maggiore nei mercati di prodotti che sono deperibili, come frutta e verdura, e l’impossibilità di portare rapidamente il raccolto dai campi ai consumatori può comportare enormi perdite e sprechi elevati, con grande sofferenza per molti agricoltori.

Mercati in rapido mutamento

Gli effetti della chiusura del servizio di ristorazione e dell'ospitalità stanno avendo un impatto veramente globale.

Gli effetti economici di COVID-19 sono fortemente avvertiti anche dalla famiglia Capurso, titolare di un’azienda vitivinicola di 15 ettari di vite vicino a Verona, nel nord Italia. Un primo impatto per la famiglia è stata l’impossibilità di imbottigliare il vino, a causa delle restrizioni nei trasporti e del distanziamento forzato, poiché il processo utilizza un servizio esterno.

immagine azienda panoramica

E con i ristoranti e le enoteche italiani chiusi, ai Capurso viene anche impedito di rifornire i propri clienti commerciali o di gestire il lato ospitalità dell'azienda vinicola che dispone di un Agriturismo interno.

"Il Coronavirus sta colpendo la nostra azienda in modo devastante, in termini economici", afferma Selene Capurso. "Prima di trovare una soluzione, però, il pensiero più importante rimane la salute della nostra famiglia".

Immagine Capurso

Speranza per il futuro dell'agricoltura

È impossibile prevedere quali saranno le conseguenze a lungo termine della pandemia di COVID-19. Quello che sappiamo è che è necessario un sistema alimentare più resiliente per migliorare la sostenibilità agricola e aiutare le catene di approvvigionamento a resistere e a rispondere alle crisi future.

La buona notizia è che l'agricoltura è un'industria abituata a raccogliere le sfide e può farcela anche questa volta.

#sempreinsieme #stillfarming

immagine Moranda BFF
Titolo Produrre ai tempi del Coronavirus
Categoria Bayer ForwardFarming
Pubblicato
Bayer ForwardFarming